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I nostri viaggi al rifugio di Scooby Medina in Spagna

Le persone che ci seguono incontrano regolarmente i resoconti e le fotografie dei nostri viaggi in Spagna, a Scooby, il rifugio da cui provengono i nostri galgo.

Questi viaggi sono un momento fondamentale del nostro lavoro, e vale quindi la pena di spiegarne il senso e perché per noi è essenziale che siano costanti.

Va detto innanzitutto che noi non andiamo in Spagna per salvare i cani né per fare volontariato, a fare questo ci pensa il rifugio; il nostro lavoro consiste nell’offrire ad alcuni di questi cani una casa. Noi siamo alla fine di un percorso e non siamo gli unici: per fortuna moltissime associazioni in Europa e Nord America si occupano di offrire adozioni per i cani di Scooby, galgo e non soltanto.

I viaggi a Scooby hanno due obiettivi principali, forse tre.

Il primo è quello di valutare le caratteristiche dei cani nei confronti degli umani, degli altri cani, dei gatti, dell’ambiente. Si tratta di quello che viene chiamato profilo del cane, con un’espressione in realtà ambiziosa: pensare di poter tracciare un quadro esauriente di un cane in poco tempo e in un contesto molto particolare come il rifugio è un’utopia. Quello che però si può e si cerca di fare è di usare l’esperienza che abbiamo per individuare alcune caratteristiche fondamentali del cane anche in previsione del cambiamento radicale del contesto di vita che dovrà affrontare. Questo lavoro è essenziale anche per avere conferme di alcuni aspetti caratteriali e per fare delle scelte, sempre dolorose, rispetto a chi portare in Italia con quello specifico trasporto. È difficile, ma cerchiamo di essere equilibrati, per esempio portando in Italia un equo numero di maschi e femmine, o di cani giovani e anziani, e di alcuni cani con problemi di salute.

Il secondo obiettivo è quello di fare foto e filmati che possano essere di aiuto nella presentazione di ogni singolo cane, se possibile cercando di documentarne qualche aspetto che sia parte della sua personalità. Con franchezza, fare questo è essenziale perché oltre alla storia, le foto sono il biglietto da visita di ogni cane verso i potenziali adottanti e, che ci piaccia o meno, molte persone sono colpite in primo luogo dall’aspetto fisico o dallo sguardo dei cani.

Non è un lavoro facile in un rifugio con centinaia di cani ed è un compito molto impegnativo anche sul piano emotivo, perché ogni cane ha una sua dignità e ha bisogno di una nuova vita. E ritrovare a ogni viaggio centinaia di cani in attesa può essere molto frustrante e mettere alla prova: è difficile non avere il senso di una sofferenza e di una tragedia destinate a non finire mai, ed è facile sentirsi inadeguati.

La cosa più difficile dunque, al di là dei profili, è comprendere che le nostre adozioni sono importanti, ma che è ancora più importante che un giorno la Spagna vieti la caccia coi galgo. Questo non dipende da noi, da noi dipende testimoniare che l’adozione è solo un piccolo, seppure importante, contributo che richiede lo sforzo di fare il viaggio a Scooby almeno quattro volte all’anno.

Pagando di tasca nostra e dunque facendo dei sacrifici, ma consapevoli di fare qualcosa di utile che non riusciremo a dimenticare.

Massimo Greco

Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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