Yulin al capolinea: è tempo di porre fine al massacro dei cani –
Yulin al capolinea: è tempo di porre fine al massacro dei cani
di Peter J. Li, 30 maggio 2017
La Cina ha più di 600 città di medie dimensioni. Yulin è probabilmente quella più conosciuta al mondo a causa del famoso evento organizzato ogni anno dal 2010, quando i commercianti locali di carne di cane, appoggiati dalle autorità, lanciarono il “Festival della carne di cane”.
Definire “festival” una strage in massa di cani e promuoverlo come se fosse una “tradizione” sono a dir poco di cattivo gusto.
L’opinione pubblica cinese non tollera più il sostegno del governo all’evento. Yulin è quindi diventato sinonimo di insensibilità, disumanità e arretratezza.
L’impatto di questo atto scandaloso non è stato completamente negativo. La condanna a livello mondiale ha contribuito a far capire alle autorità locali sul fatto che, quando i cani vengono uccisi, le persone in tutto il mondo soffrono con loro. Così nel 2014 le autorità di Yulin hanno deciso di prendere le distanze dal “festival”. A metà maggio di quest’anno le autorità hanno notificato ai venditori di interrompere la vendita di carne di cane durante il festival. Entrambe le decisioni suggeriscono che le autorità di Yulin erano consapevoli che festeggiare un massacro di cani sarebbe stato un disastro in termini di pubbliche relazioni.
Eppure il governo locale avrebbe potuto fare di più.
Ma le autorità di Yulin come avrebbero potuto evitare lo sterminio dei cani, prendendo misure più efficaci?
In primo luogo il consumo di carne di cane non è illegale sul territorio cinese. Non si può quindi pretendere che Yulin, famosa per questo, sia favorevole ad un divieto nazionale del commercio della carne di cane.
In secondo luogo Yulin si trova in una delle tre principali regioni cinesi famose per il consumo di carne di cane. In queste zone, in proporzione al resto del paese, un numero maggiore di persone mangia carne di cane. Per questo la proclamazione della messa al bando di questo commercio qui è meno probabile.
Terzo è politicamente rischioso per le autorità di Yulin annunciare un divieto di questo commercio. Yulin, pur con un PIL pro capite più alto di molti altri paesi nel mondo, è comunque una città “povera” in Cina. Chi commercia carne di cane sono contadini e manovali poco istruiti e qualificati. Si tratta di gente che non ha niente da perdere e che non ha paura di lottare per i propri interessi. Se fosse imposto un divieto sul commercio le autorità di Yulin sarebbero obbligate a fornire loro mezzi di sostentamento alternativi. Se la classe contadina povera e ignorante si trovasse a dover affrontare una situazione di disoccupazione a causa del divieto di commerciare carne di cane, si creerebbero disordini e una crisi di ordine pubblico che qualunque governo locale vuole scongiurare.
Ma le autorità di Yulin possono sfruttare le leggi nazionali esistenti e le normative vigenti come arma contro questo commercio tanto controverso. In primo luogo un gran numero dei cani inviati a Yulin sono vittime di furti. La Cina non ha allevamenti di carne di cane. L’industria cinese della carne di cane esiste grazie ai furti di cani, una violazione della proprietà altrui e un reato secondo il codice penale cinese. Le autorità di Yulin non dovrebbero quindi fermare i camion che arrivano pieni di cani e gatti rubati?
In secondo luogo il governo nazionale cinese ha sottoscritto nel 2011 e 2013 delle linee di condotta contro il trasporto di cani e gatti vivi privi di documenti oltre i confini delle sue provincie. Ogni cane e gatto che viene trasportato deve avere un certificato che ne attesta lo stato di salute, emesso nel luogo di provenienza. Nessuno dei camion che arrivano a Yulin ha mai avuto questi documenti.
Terzo Yulin si trova a Guangxi, la provincia con la più alta percentuale di casi di rabbia. Il governo cinese ha promesso di estinguere la rabbia in tutto il paese entro il 2025. Consentendo il trasporto di un gran numero di cani provenienti da chissà dove, potenzialmente malati, potrebbe compromettere o ritardare il raggiungimento di questo obbiettivo nazionale.
Quarto la carne di cane è un pericolo serio per la sicurezza pubblica. Gli stessi media cinesi e le numerose sentenze di tribunale confermano il dilagare di furti di cani con l’uso di veleni. Centinaia di commercianti sono stati condannati per aver venduto carne di cane avvelenata. Secondo la legge cinese sulla sicurezza alimentare, macellare e vendere carne proveniente da maiali malati o di provenienza sconosciuta costituisce un reato grave. Perché allora è legale vendere carne di cane di dubbia provenienza?
Infine il massacro dei cani avviene in luoghi pubblici, in zone residenziali e vicino alle scuole. Tutto ciò vìola la legge sulla protezione di un sano sviluppo psicofisico dei bambini. Yulin è già una città desensibilizzata, esporre i bambini alla carneficina del migliore amico dell’uomo è una forma terribile di abuso.
Le autorità di Yulin possono fermare il commercio se sono determinate a far rispettare la legge, ad applicare la politica nazionale di governo contro il trasporto interprovinciale di cani e gatti privi di documenti, a onorare la politica nazionale per il controllo e la prevenzione della rabbia, a portare avanti una legge sulla sicurezza alimentare, e rispettando la legge sulla tutela dei bambini.
Negli ultimi tre anni sono stato a Yulin molte volte. Yulin ha un aspetto moderno come molte altre città cinesi. Ha anche nuovi leader che dovrebbero essere più cosmopoliti e orientati verso il futuro. Le autorità di Yulin non hanno bisogno di prendere l’iniziativa per porre fine al più famoso commercio di carne di cane del paese. Devono solo applicare le normative e le politiche esistenti in materia e questo commercio finirà da solo. Scomparso il commercio il “festival” verrà sepolto una volta per tutte.
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