Greyhound australiani obbligati a gareggiare contro i ghepardi allo Shanghai Wild Animal Park
Pubblichiamo la traduzione dell’articolo Australian greyhounds forced to race cheetahs at Shanghai Wild Animal Park, pubblicato da The Sidney Morning Herald il 28 maggio.
Greyhound australiani obbligati a gareggiare contro i ghepardi allo Shanghai Wild Animal Park
28 maggio 2017 Di Eamonn Duff
Per un determinato periodo della loro vita questi greyhound australiani sono stati l’orgoglio dei loro proprietari che li consideravano futuri re e regine della pista.
Ma quando è calato il sipario sulle loro fugaci carriere sono finiti in Cina, dove i loro ultimi anni di vita trascorreranno al rallentatore, prigionieri in un zoo per turisti a Shanghai.
Ogni giorno i cani languono soli in gabbie di cemento buie e roventi finché non arriva il loro turno di intrattenere brevemente i turisti in una delle ultime umilianti attrazioni pubblicizzate dallo zoo: “una corsa di 100 metri tra ghepardi africani e greyhound australiani” per aggiudicarsi il titolo di “più veloce del regno animale”.
Quindici giorni fa, la sostenitrice dei diritti animali inglese Kerry Elliman ha visitato lo Shanghai Wildlife Animal Park dove ha trascorso alcuni giorni per cercare di negoziare il rilascio dei greyhound. Mentre era là ha filmato il dietro le quinte della realtà in cui vivono questi animali, ben lontano dal “paradiso accogliente” pubblicizzato nelle brochure del parco.
“Ci sono circa 40 cani. Alcuni sono anziani, ma altri sono molto giovani, non avranno più di due anni” ha detto Miss Elliman, che lavora per il Birmingham Greyhound Protection in Inghilterra.
“Lo staff ci ha detto che i cani sono tutti australiani. Anche sui volantini pubblicitari c’è scritto che sono australiani. Sono riuscita ad avvicinarmi abbastanza ad alcune gabbie che ospitano i più giovani per vedere che sono tutti tatuati” ha aggiunto riferendosi ai tatuaggi alle orecchie che collegano gli animali agli addestratori australiani.
La conferma che vengano utilizzati anche cani giovani solleva molte perplessità sulla capacità dell’industria del racing di controllare l’esportazione dei cani in Asia, nonostante i dati ufficiali indichino che questo commercio si sarebbe interrotto.
“Oltre a voler salvare questi cani, voglio avere accesso ai loro tatuaggi così da poter rintracciare ogni singolo addestratore che li ha spediti qui. Dobbiamo far vedere alla gente che tutto questo succede ancora”.
Lo Shanghai Wildlife Animal Park non è estraneo alle polemiche. È tristemente famoso per i suoi spettacoli di “olimpiadi animali” in cui vengono mostrati fino a 40 “sport” praticati da animali come un orso che va in bicicletta, cani che saltano ostacoli, un gorilla in equilibrio su una trave ed elefanti che giocano a basket.
Nel 2012 un addetto stampa del parco avrebbe soffocato le critiche affermando che era un divertimento per gli animali perché tutti i giochi erano “pensati in base alla loro natura”. Tuttavia un anno dopo durante uno spettacolo una corsa in bici tra un orso e due scimmie finì nel peggiore dei modi dopo che l’orso si scontrò con uno dei primati finendo per cibarsene di fronte alla platea piena di spettatori. In un filmato scioccante che divenne subito virale in rete, alcuni membri dello staff dello zoo vestiti in costume cercano di fermare l’orso colpendolo con dei bastoni.
Nel 2015 il parco ha attirato l’attenzione del pubblico australiano dopo che un’indagine di Animals Australia scoprì che i greyhound australiani indesiderati venivano esportati in quello zoo.
Un filmato mostrava alcuni greyhound in palese difficoltà mentre sbirciavano fuori dalle squallide gabbie in cui venivano detenuti in isolamento totale.
I cani vengono condotti all’esterno per brevi corse, presumibilmente per fare esercizio fisico e per espletare i bisogni fisiologici, senza alcun approvvigionamento di acqua né la possibilità di trovare ristoro all’ombra. L’unica pausa concessa è una corsa giornaliera su una pista decisamente inadeguata per il dog racing.
Durante l’indagine Animals Australia ha filmato le dichiarazioni della gente del posto secondo cui una volta che i cani si infortunano e non servono più verrebbero dati in pasto vivi ai predatori dello zoo, come i grandi felini.
L’inchiesta di Animals Australia che ha rivelato al mondo atrocità simili anche a Macao e in Vietnam, ha innescato una protesta pubblica che ha portato la compagnia aerea Qantas ad annunciare la sospensione del trasporto di greyhound australiani in Asia.
Le normative nazionali sul racing imposte dall’ente corse Greyhounds Australasia (GA) vieta l’esportazione di greyhound se sprovvisti di “passaporto”. Questi permessi sono rilasciati solo se le giurisdizioni del paese di destinazione rispettano gli standard di tutela animale australiani. Tuttavia il governo federale finora si è rifiutato di inasprire le leggi e di vietare l’esportazione, mentre Greyhounds Australasia può rilasciare passaporti solo a persone registrate con l’ente stesso.
Dopo 18 mesi le cose non sono cambiate nello zoo di Shanghai, dove lo scorso weekend Fairfax Media ha assistito ad uno show in cui alcuni greyhound venivano fatti competere contro ghepardi per stabilire chi fosse il più veloce.
“E’ straziante” ha detto Miss Elliman. “molti di questi cani sono già morti dentro. Ce n’era una in particolare che continuava a guardare dietro di sé verso le gabbie, avrebbe solo voluto tornare nell’ombra, non riusciva neppure a stare all’aperto”.
Dopo aver salvato lo scorso anno dal mercato cinese della carne di cane e dato in adozione 12 greyhound irlandesi in Inghilterra, Miss Elliman spera ancora di riuscire a raggiungere un accordo simile con la gestione del parco.
“Non è ancora una causa persa” ha detto. “Il parco ha parlato di soldi e ha detto che vorrebbero collaborare con noi consentendoci di prendere in custodia i cani, ma che avremmo dovuto vedercela con il governo di Shanghai. Finora non siamo riusciti a parlare con nessun loro rappresentante”.
Lyn White, di Animals Australia, ha detto: “Avevamo sperato che l’industria del racing avrebbe cercato di negoziare il rilascio di questi greyhound australiani.
Che li abbiano condannati ad un’esistenza tanto miserabile è davvero triste”.
Fairfax Media ha contattato il parco per avere un commento in merito, ma non ha ricevuto risposta.
© Riproduzione riservata Articolo originale: http://www.smh.com.au/national/australian-greyhounds-forced-to-race-cheetahs-at-shanghai-wild-animal-park-20170526-gwe27l.htmlTags: adotta galgo, adotta un levriero, adozione, adozione galgo, adozione greyhound, adozione levrieri, adozione levriero, antiracing, Australia, CAGED northwest, cani, Canidrome, galgo, galgo in adozione, Grey2K USA, greyhound, greyhound racing, Greyt Exploitations, levrieri, levriero, Limerick Animal Welfare, lurcher, Macao, pet levrieri, salva un levriero, salvare levrieri, Spagna, UK, USA