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Il sostegno del Governo, l’ultimo ostacolo da superare per salvare i greyhound di Macau.

Albano Martins, presidente di Anima Macau e leader della campagna mondiale per la chiusura del Canidrome, ha dichiarato in un’intervista al Macau Daily Times che l’intervento del governo di Macau è ora più che mai decisivo per salvare i circa 650 cani, che sono in forza presso il Canidrome, il famigerato cinodromo di Macau, da cui nessun grey esce vivo.

Vi invitiamo a raccogliere l’appello di Albano Martins firmando e dando massima diffusione alla petizione internazionale:

https://www.change.org/p/chief-executive-and-secretary-for-the-economic-and-finance-affairs-lionel-leong-vai-tac-save-macau-s-image-save-greyhounds

Di seguito la traduzione dell’intervista.

Diritti Animali | Il sostegno del Governo, l’ultimo ostacolo da superare per salvare i greyhound

Di Daniel Beitler mercoledì 18 gennaio 2017

Assicurarsi il potere coercitivo del governo per obbligare il Canidrome (Yat Yuen) di Macao a lasciar andare i suoi greyhound da corsa è al momento l’ostacolo finale di Anima (Macau) per assicurare un ritiro dalle gare in sicurezza di questi animali.

In seguito alla conferma della scorsa settimana da parte del Ministro portoghese dell’Agricoltura sulla disponibilità del paese ad accogliere 650 greyhound provenienti dal Canidrome, il Presidente di Anima (Macau) Albano Martins ha dichiarato che non resta altro da fare che assicurarsi il sostegno del Governo di Macau.

Il mese scorso l’attivista dei diritti animali era in Portogallo, dove ha incontrato un ministro del governo per discutere una deroga speciale alle leggi sull’importazione di animali. Di solito è possibile importare fino ad un massimo di sette animali per volta, ha detto al Times, e così sarebbe troppo costoso organizzare il trasporto di 650 cani.

Mi era stato detto che il Portogallo non avrebbe permesso l’importazione di così tanti animali, ma l’11 gennaio ho ricevuto una lettera dalla segreteria del Ministro dell’Agricoltura in cui spiegavano le condizioni per importare i cani” ha raccontato ieri Martins al Times.

La risposta era molto chiara: una volta che gli esami del sangue, i vaccini e i documenti saranno pronti non ci sarà alcun ostacolo alla loro importazione”.

Adesso tutto ciò di cui abbiamo bisogno è che il Canidrome lasci andare i cani. Diventerà una cosa più probabile se il Canidrome sarà obbligato dal governo a liberarli” ha detto. “Cercheremo di convincere il Segretario per l’Economia e la Finanza a chiedere al Canidrome di non uccidere gli animali”.

La struttura del Canidrome si trova sotto pressione da quando nel 2015 è emerso che ogni mese venivano soppressi in media circa 30 greyhound infortunatisi in gara. Gli attivisti criticano il cinodromo di Macao che considerano inappropriato e pericoloso per gli animali.

Tutte le informazioni raccolte e diffuse, che hanno portato il Canidrome ad essere bollato come il peggior cinodromo al mondo, hanno portato alla nascita di una campagna internazionale per far chiudere la struttura, condotta dall’associazione locale Anima (Macau).

Ieri Martins ha detto al Times che il Canidrome è stato obbligato a ridurre il numero di corse settimanali per poter mantenere la struttura operativa fino alla scadenza della concessione nel 2018. In seguito alla campagna dell’anno scorso di Anima (Macau) volta ad ostacolare l’importazione di greyhound a Macao, Martins ha dichiarato che la struttura è stata obbligata ad organizzare meno gare per mantenere costante il numero di cani che attualmente gestisce.

*Dati forniti da Anima (Macau) L’aver bloccato lo scorso anno la possibilità del Canidrome di importare greyhound rappresenta una vittoria importante per Anima (Macau), e come dichiara Albano Martins questo ha portato alla riduzione nel numero di corse organizzate nel cinodromo.

Se facessero correre i cani oggi come erano soliti fare fino al 2015, con l’alto tasso di mortalità che hanno, resterebbero senza cani prima della scadenza della loro concessione nel 2018 e, secondo i termini del contratto, devono organizzare almeno 12 corse al giorno” ha spiegato il sostenitore dei diritti animali. “Per questo devono ridurre il numero di giorni a settimana in cui organizzano le gare”.

Martins ha detto che una fonte lo avrebbe informato del fatto che “il Canidrome ridurrà presto il numero di giorni in cui organizzare le corse a due per settimana”.

Martins ha aggiunto anche che sono i benvenuti eventuali sponsor disposti ad aiutare con donazioni o fornendo sistemazioni per i cani prima del loro trasferimento in Portogallo. Ha concluso dicendo che ci sono alcune associazioni europee che potrebbero aiutare in questo progetto, ma che trovare un posto per gli animali sarà una sfida.

Borba potrebbe essere la destinazione per i greyhound Albano Martins ha rivelato di aver ottenuto il permesso di portare i greyhound a Borba, in Portogallo.

Dopo l’incontro con un ministro del governo portoghese e con il sindaco, Martins ha detto che la sistemazione ideale per gli animali sarebbe nel Comune di Borba, situata nel Distretto di Évora, che sarà trasformato in un rifugio per greyhound in un’area di quasi 50 ettari. Mentre stanno ancora prendendo in considerazione altri posti, l’associazione vuole che tutte le disposizioni per i greyhound vengano completate entro lo scadere della licenza concessa dal governo al Canidrome nel 2018.

Articolo originale:

Animal rights | Gov’t support last hurdle in race to save greyhounds

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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