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ASPETTATIVE: L’ELEMENTO CHIAVE, MA TRASCURATO, DELL’EDUCAZIONE CINOFILA

Vi invitiamo a leggere l’articolo “ASPETTATIVE: L’ELEMENTO CHIAVE, MA TRASCURATO, DELL’EDUCAZIONE CINOFILA“, pubblicato nel sito www.angelovaira.it a firma di Angelo Vaira.

Se parti dal presupposto che il tuo cane è capace, cercherai un modo, non delle scuse

Se in educazione cinofila vogliamo trasformare le nostre capacità in maestria, conviene che prendere seriamente in considerazione le ricerche che il professor Robert Rosenthal svolse sulla psicologia umana e animale. Egli dimostrò, attraverso un esperimento svolto in una scuola elementare degli Stati Uniti, che quello che gli insegnanti pensavano degli alunni condizionava il loro rendimento scolastico. Agli insegnanti che parteciparono all’esperimento fece credere che alcuni alunni fossero particolarmente dotati d’intelligenza. In realtà aveva estratto i loro nomi a sorte, ma proprio la convinzione degli insegnanti portò gli alunni, alla fine dell’anno, a superare di gran lunga gli altri compagni di classe nei test d’intelligenza. Oggi chiamiamo questo fenomeno Effetto Rosenthal o Effetto Pigmalione.

Ma come è possibile che una convinzione, qualcosa che accade dentro la nostra mente, abbia un effetto sul rendimento delle persone con cui veniamo in contatto? Un indizio può darcelo Yongey Mingyur Rinpoche, una guida spirituale del buddhismo tibetano:

“[…] non appena scegliamo di trattare gli altri come se fossero già pienamente illuminati, questi finiscono con il reagire in modo più positivo, manifestando una fiducia e una pace mentale ben superiori a quelle che dimostrerebbero altrimenti. In realtà in tale processo non c’è nulla di magico. Non facciamo altro che considerare gli altri sulla base del loro pieno potenziale, e agire come se già ne disponessero pienamente, e ciò risulta sufficiente a motivarli a reagire al meglio delle loro possibilità”.

Come mette in luce Rinpoche, non vi è nulla di magico in questo processo. Le nostre convinzioni, infatti, che ce ne accorgiamo o meno, guidano il nostro comportamento e lo organizzano in loro funzione. In altre parole i nostri pensieri sull’altro si traducono in comunicazione non verbale (linguaggio del corpo e tono di voce). Rosenthal si accorse che gli insegnanti trattavano in modo diverso gli alunni che erano convinti fossero più intelligenti. Per esempio creavano attorno a loro un clima socio-emozionale più caldo, davano loro più possibilità di dialogo e fornivano maggiore feedback sulle loro prestazioni.

Ma per noi appassionati di cani desta forse ancor più interesse il fatto che Rosenthal verificò lo stesso effetto anche sugli animali.

Durante un seminario per studenti universitari condusse un test senza dichiararlo e spiegò agli ignari partecipanti l’ipotesi secondo cui fosse possibile ottenere una razza di ratti più intelligenti mediante un processo di selezione di questi animali a cui fosse stato insegnato a orientarsi rapidamente nei labirinti.

Per dimostrarlo lavorò con dodici studenti e li divise in due gruppi. Al primo avrebbe assegnato i ratti più intelligenti, al secondo quelli d’intelligenza normale. In realtà questo è quello che fece credere ai suoi studenti perché fra i due gruppi di animali non vi era alcuna differenza. Il compito dei soggetti che partecipavo all’esperimento era quello di misurare le prestazioni dei ratti nel superare un labirinto. Gli studenti non sapevano che fra i due gruppi non vi era alcuna differenza, ciononostante le misurazioni evidenziarono che i ratti che gli studenti ritenevano “più intelligenti”, correvano con più rapidità e più sicurezza nel labirinto e miglioravano nettamente le loro prestazioni con il passare dei giorni; al contrario dei ratti del secondo gruppo, che gli studenti ritenevano “normodotati”. Quest’ultimo gruppo rifiutava addirittura di muoversi già al momento della partenza per il 29% delle volte, contro l’11% dei ratti del primo gruppo.

L’esperimento di Rosenthal evidenziò che […]

Per la lettura dell’articolo integrale vi rimandiamo al sito:

Aspettative: l’Elemento Chiave, ma Trascurato, dell’Educazione Cinofila

 

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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