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2015 – Un anno cruciale per i Greyhounds

Lo scorso anno, è stato un anno importante che ha visto i levrieri protagonisti nei titoli delle notizie e dei social media. Partiamo parlando dell’Australia. AUSTRALIA La più importante notizia del 2015 è stata lo scandalo dell’utilizzo delle “esche vive” che ha scosso il settore delle corse in Australia dalle sue fondamenta. Il 16 febbraio, il 2015, il programma televisivo australiano Broadcasting Corporation “Four Corners”, ha presentato un rapporto investigativo con riprese video da piste di allenamento levrieri ottenute di nascosto da alcuni attivisti. Il video è nauseante mostra levrieri incoraggiati dai loro trainers a uccidere crudelmente conigli, opossum, e suinetti; questa pratica a loro avviso sarebbe servita a stimolare il predatorio e quindi una più vigorosa presenza dei cani in pista costretti ad inseguire durante le corse standard un’esca artificiale. Il programma televisivo e la notizia stessa hanno causato una diffusa indignazione non solo in Australia, ma anche in tutto il mondo. Direttori degli organismi di regolamentazione che disciplinano le corse dei Greyhounds nel New South Wales, Victoria e Queensland, sono stati sospesi e dimessi. I trainers apparsi nel video dell’utilizzo delle “esche vive” sono stati sospesi, in attesa di udienze disciplinari. Decine di operatori del settore sono stati accusati di crudeltà verso gli animali; la maggior parte di questi casi devono ancora essere processati in tribunale. Una raffica d’indagini è stata aperta da governi e da organismi di vigilanza del settore, alcuni dei quali sovvenzionati da contributi pubblici. Sono state tenute delle audizioni pubbliche, dove sono state fatte altre rivelazioni scioccanti sulle pratiche utilizzate nel settore corse, riportate successivamente attraverso i mezzi di informazione. Nel mese di Marzo del 2015 questo scandalo ha segnato una delle prime vittorie dell’anno per i sostenitori dei Greyhounds, quando il Ministro del Queensland per lo Sport, ha ordinato uno stop alla costruzione di una nuova pista a Cronulla Park di Logan, che fino ad allora era stata bersaglio di proteste e petizioni. Attraverso Mass Media e pubblicazioni gli avvocati del Welfare, i soccorritori e le Associazioni che si occupano dei levrieri, hanno avuto molte e nuove opportunità per pubblicizzare i fatti riguardanti i Greyhounds, per promuovere l’ adozione di questi ottimi animali da compagnia. Temi e termini come “overbreeding”, il doping, le fosse comuni, le esportazioni di animali vivi, hanno cominciato ad essere il centro di conversazione e polemiche. Molte persone hanno imparato molte cose nuove sulle corse dei levrieri nel 2015; questo è stato un grande passo in avanti per la causa dei Greyhounds. Il passo più importante, è che i Greyhounds hanno iniziato a farsi sentire attraverso le voci delle Associazioni. Per la prima volta in un paese dove l’industria delle corse di levrieri ha un punto d’appoggio, è stata istituita per il 7 Febbraio 2016 una Giornata nazionale “ NATIONAL DAY OF ACTION to END GRAYHOUNDS RACING” organizzato in varie città e paesi dell’Australia. Gli operatori del settore corse hanno tentato di giustificare il flusso ininterrotto di rivelazioni sensazionali dando la colpa ad alcune “mele marce”. E ‘stato subito chiaro, tuttavia, che le persone coinvolte nella crudeltà verso gli animali non erano elementi semplicemente coloro che operano ai margini delle corse dei levrieri, bensì in molti casi erano i capi, i veterani e le colonne dell’industria stessa. Le loro pratiche abominevoli erano e fanno parte di una cultura del settore ben radicata da decenni, un segreto di Pulcinella ben protetto da migliaia di colleghi del settore stesso.

Una galleria di canaglie Nel New South Wales, quattordici persone avevano carichi pendenti per presunto utilizzo di “esche vive”, e altri otto erano “sotto inchiesta”. Sei persone sono state penalmente accusate di reati di crudeltà verso gli animali, inclusi quattro dei quattordici che erano stati sospesi dall’ Organo di vigilanza delle corse. Tre sono stati condannati, due dei quali a pene detentive; altri due che avevano le loro accuse sono stati assolti per mancanza di prove, e uno deve ancora andare a processo. Nel Queensland, circa ventidue persone sono state bandite dal settore a vita, ma almeno sette di loro è stata ridotta la pena in appello ad un periodo che va da 5 a 10 anni. Ventisei persone sono state penalmente accusate per un totale di 73 capi d’accusa tra cui grave crudeltà verso gli animali. Finora solo uno è stato condannato, dichiarandosi colpevole, con una pena pari a 3 mesi di carcere, poi ridotti a 18 mesi. A Victoria circa diciotto persone sono state sospese da parte dell’ Industria corse, tra cui un ex steward, un ex direttore di corse, un plurivincitore dell’ Australian Trainer of the year Awards, e un ex vincitore Melbourne Cup. Degli altri, uno è stato assolto, uno squalificato per un anno, uno squalificato per cinque anni con una sospensione per altri cinque anni, uno squalificato per cinque anni con altri tre anni di sospensione, e cinque sono stati radiati per tutta la vita. Per quanto riguarda le accuse penali, ci sono voluti oltre 10 mesi dopo lo scandalo “esche vive” scoppiato nella RSPCA Vittoriana, per formulare 125 accuse contro 15 persone.

I segreti dell’Industria Nel 2015 le rivelazioni delle “esche vive” sono state solo l’inizio dell’ imbarazzo del settore australiano. Lo scandalo ha generato inchieste pubbliche in New South Wales, del Queensland, e la Tasmania. Ispettori delle corse dei levrieri a Victoria, Tasmania, e New South Wales hanno commissionato rapporti sul benessere degli animali e sulle materie connesse. Il South Australia ha approvato leggi con un inasprimento delle sanzioni penali per crudeltà verso gli animali. Il risultato di tutto questo è stato quello di aver puntato un riflettore su molti dei segreti sulle “sporche” corse dei levrieri. Due esempi: • Una fossa comune contenente i resti di 55 levrieri da corsa è stata scoperta vicino a Bundaberg, Queensland. Poco dopo, la gente ha cominciato a farsi avanti denunciando la conoscenza di altre fosse comuni e tombe poco profonde in altri luoghi. Uno di loro era su una pista a Cessnock nell’ Hunter Valley del New South Wales, dove teschi levriero e ossa sono stati trovati sepolti a basse profondità nel terreno. GRNSW (Greyhounds New South Wales) è stato accusato di aver condotto un’”inchiesta” superficiale perché senza nemmeno scavare nel terreno aveva dichiarato che non vi era luogo di sepoltura di massa all’interno della proprietà. Il rapporto risultante è stato così completamente screditato che GRNSW sentì in dovere di assumere un avvocato per realizzare una “verifica indipendente delle prove”. E anche se la relazione d’inchiesta ha concluso che non c’era una fossa comune sulla proprietà, tuttavia quest’ultima conteneva elementi di prova scioccanti . • A Dicembre su ABC nuovamente in onda un altro rapporto investigativo. Questa volta è stato su come allenatori e proprietari ignoravano la normativa di settore che vieta l’esportazione di levrieri da corsa provenienti da Australia e Nuova Zelanda a qualsiasi luogo, come a Macao, in Cina, dove le leggi e le pratiche sul benessere degli animali sono inesistenti. Ancora una volta, il pubblico era disgustato e disprezzava il settore delle corse a causa della sorte toccata ai propri levrieri in esubero o indesiderati che venivano mandati a morte certa in terre straniere. Il governo australiano, però, si rifiuta di approvare una legge contro queste esportazioni ma almeno le Compagnie Qantas e Cathay Pacific hanno dichiarato che non trasporteranno levrieri in Asia. Nel frattempo, a Macao, assistiamo a pressioni sul governo per chiudere la pista dove sani levrieri provenienti da Australia e Nuova Zelanda sono regolarmente uccisi quando non riescono a vincere costantemente. Tuttavia, la pista ha un’estensione del noleggio di un anno da parte del governo, mentre lo stesso commissiona uno studio sulla sostenibilità finanziaria al fine di continuare con le corse dei cani oltre il 2016. Macao, una “regione amministrativa speciale” della Cina, ha una fama di “Las Vegas dell’Asia” per la sua grande concentrazione di casinò di gioco, molti dei quali di proprietà di Società statunitensi.

La commissione d’inchiesta McHugh Anche se la sua relazione finale arriverà solo alla fine di marzo 2016, la commissione speciale d’inchiesta sul Greyhound Racing Industry di New South Wales è già attivo contro il settore delle corse. Diretto dal pensionato della NSW giudice della Corte Suprema Michael McHugh, la Commissione dispone di un ampio mandato per esaminare non solo l’utilizzo di “esche vive”, ma ogni aspetto della vita dei levrieri da corsa. Il commissario ha sollevato un putiferio in giugno, quando ha detto che sarebbe stato lui a consigliare se l’Industria delle corse avrebbe avuto il permesso di continuare; il governo della NSW ha poi segnalato che vorrebbe non essere condizionata su eventuali raccomandazioni relative la chiusura del settore corse.

La risposta dell’Industria Una testimonianza sensazionale emersa durante le udienze pubbliche della Commissione sembra aver causato il panico negli uffici della GRNSW, che si è prodigato ad ogni ciclo di notizie per cercare di attenuare l’impatto che avrà sulla relazione finale della commissione che si concluderà nel 2016. Dopo che testimoni della commissione hanno dichiarato sotto giuramento il proprio coinvolgimento e quella degli altri membri del settore sull’utilizzo di “esche vive”, GRNSW ha emesso una rapida serie di annunci ove asseriva che si stava indagando su nove delle persone che erano state individuate a fronte di queste testimonianze. Quando un testimone ha confermato che commissari di corsa avevano ricevuto l’ordine di non registrare le morti dei levrieri nelle loro relazioni (al fine di evitare l’attenzione), GRNSW si è precipitato a rilasciare una dichiarazione confusa e contraddittoria ammettendo e negando l’evidenza. Poi un paio di giorni più tardi ha annunciato l’assunzione di un consulente che avrebbe steso un rapporto che avrebbe scagionato l’attuale gestione di GRNSW da qualsiasi accusa di coprire statistiche sui morti e feriti, e avrebbe spiegato loro come avrebbero dovuto fare il loro lavoro per mantenere registrazioni accurate. Proprio il veterinario capo della GRNSW ha testimoniato circa il danno psicologico causato ai levrieri per un uso eccessivo di museruola, in particolare per i dispositivi di tortura noti come “barking muzzles”, che impediscono i cani stressati da abbaiare, e inibiscono la loro capacità di respirare e di mantenere la temperatura corporea. Una settimana dopo, GRNSW ha emesso un divieto di utilizzo di questa museruola nei cinodromi (ma non in qualsiasi altro luogo)… Era come se avessero sentito parlare di queste museruole per la prima volta! GRNSW ha anche istituito un “gruppo di lavoro congiunto”, un comitato costituito per lo più delle corse e addetti del settore del gioco d’azzardo per elaborare un piano strategico per stanare il settore corse fuori dalla sua enorme tana. Gli “operatori del settore” sono stati invitati a presentare osservazioni scritte a riguardo prima dell’ 11 Gennaio 2016. Il GML dovrà produrre quindi la sua relazione finale ben prima che la commissione McHugh consegnerà la sua.

Documenti incriminanti I documenti della commissione hanno messo in imbarazzo il settore dell’Industria. Un memorandum “strettamente confidenziale”, firmato dai capi di South Australia Greyhounds e Australia Greyhounds ha dichiarato che l’Industria era responsabile per “le inutili morti di 13.000/17.000 levrieri sani in un anno”. E-mail interne a GRNSW hanno rivelato che hanno cercato di insabbiare le notizie relative all’utilizzo di “esche vive”.

Il Doping continua a ritmo sostenuto Nel frattempo, decine di levrieri hanno continuato a fallire i test di routine anti-doping nei circuiti di tutta l’Australia, con i loro allenatori regolarmente autorizzati a continuare a lavorare anche dopo aver pagato multe simboliche ed aver subito brevi periodi di sospensione. Un nuovo allarmante sviluppo in questo settore è stato l’utilizzo di cloruro e di cobalto somministrato ai levrieri per migliorare le prestazioni in gara (che ha già provocato uno scandalo nel settore corse di cavalli) e anche l’ “EPO”, che è stato anche rilevato più volte negli atleti umani. La storia di levrieri in Australia alla fine del 2015 è tutt’altro che finita. Il settore delle corse dei Greyhounds vive “tempi interessanti”.

IL RESTO DEL MONDO Il settore commerciale legato alle corse dei levrieri sta lottando finanziariamente quasi ovunque, ove esiste ancora. La pressione causata da rivelazioni pubbliche circa il benessere dei levrieri da corsa sta aiutando a ridurre la sua popolarità e accelerare la sua fine. Ma rimane ancora una lunga lotta.

Nuova Zelanda L’Industria legata ai cani da corsa della Nuova Zelanda è finora sfuggita allo scandalo delle “esche vive” anche se questa pratica non è sconosciuta in Nuova Zelanda, nonostante le smentite ufficiali. New Zeland Greyhounds era così sensibile allo scetticismo del pubblico che ha deciso di cambiare il modo in cui funziona il video delle sue gare, per fermare lo zoom sui cani alla fine della competizione. Questo è stato per contrastare “la sensibilità del pubblico”. Undici “club” della Nuova Zelanda sono fortemente sovvenzionati con agevolazioni fiscali e hanno l’accesso ai fondi dei contribuenti per lo sviluppo delle infrastrutture.

Usa In West Virginia, il rapporto di un consulente incaricato dalla commissione finanziaria del Senato dello Stato ha riferito un dato allarmante sul tasso di infortuni dei levrieri da corsa. Ha inoltre rivelato che l’industria era un modello finanziario insostenibile e non sarebbe stato ancora in vita se non fosse che per notevoli sussidi del Governo dello Stato e dei ricavi delle Casinò legati alle corse. Il West Virginia Greyhound ha proposto una legge per eliminare gradualmente l’Industria, fornendo al contempo un “atterraggio morbido” per i suoi partecipanti, non diverso dalla buonuscita legiferata nel 2014 da parte dello Stato di Iowa, quando la legislazione approvò di dividere le corse dai casinò e decise di chiudere una delle sue due piste rimanenti. Tale disegno di legge è stato introdotto nel Senato dello Stato, ma non è riuscita a passare per un solo voto durante la sessione legislativa. Sarà portato un nuovo progetto di legge rivisto, il primo giorno della sessione 2016. Nel frattempo in Iowa, il settore corse di cani stava lottando per sopravvivere in Iowa Greyhound Park a Dubuque, nonostante gli enormi sussidi che i casinò sono ancora tenuti a pagare per il settore negli anni a venire. I sussidi pari a 72 milioni di dollari in 7 anni, erano il prezzo stabilito dalla legislatura Iowa lo scorso anno come condizione per la separazione definitiva tra casinò e corse dei levrieri. La pista Dubuque probabilmente chiuderà prima del termine dei finanziamenti e nel frattempo, l’altra pista Bluffs Run, ha definitivamente chiuso i battenti il 18 Dicembre di quest’anno. In Texas l’ultima pista ha annunciato che stava chiudendo alla fine del 2015, a causa della diminuzione delle entrate. La struttura rimarrà aperta, tuttavia, per consentire di scommettere sulle corse in altre piste, che verranno visualizzati in diretta su monitor televisivi in casa. E’ stato approvato un disegno di legge che impone agli operatori dei cinodromi della Florida di segnalare tutti i danni subiti dai cani approvato all’unanimità al Senato della Florida, ma non è riuscito a diventare legge per un voto alla Camera a causa di manovre politiche. La legge che tentava di separare i casinò dalle corse dei cani non è riuscita a passare, per circa la sesta volta. Proveranno di nuovo nel 2016. Data la difficoltà di azione della Florida, una coalizione di difensori degli animali ha lanciato una campagna per ottenere leggi locali (delle Contee) modificate per forzare la riforma sulle corse dei levrieri, o in ultima analisi, la sua abolizione. Il Comitato per la protezione cani, ha iniziato con una iniziativa elettorale a Seminole County, dove si trova la pista Sanford-Orlando Kennel Club (la terza pista più letale per Levrieri nello stato). Gli elettori della contea avranno la possibilità di votare su un’ordinanza che obbligherà a segnalare le lesioni dei levrieri, oltre al numero dei morti, e di avere tutti i cani da corsa registrati, al fine di tenere traccia di loro e far rispettare i protocolli di vaccinazione legali. Unico cinodromo rimasto in Arizona, è quello di Tucson, che ha continuato a far parlare di se nei titoli delle notizie nel 2015. Nel mese di giugno è stato riferito che un allenatore era stato sospeso almeno 13 volte da parte delle autorità a correre in Florida, Alabama e Arizona a causa di test positivi per steroidi sui suoi cani, ma era ancora attivo a Tucson. Un altro allenatore è stato multato e sospeso appena prima di Natale per doping di steroidi. Nel mese di luglio è stata espressa la preoccupazione da parte dai sostenitori del welfare sulla condizione e la sorte di circa 38 cani che non avevano gareggiato in pista a partire dalla fine di maggio. Il Direttore generale ha insistito sul fatto che tutti i cani erano “accreditati”, ma ha vietato ai media e alle persone di accedere al canile. Anche nel mese di luglio, alcuni membri di associazioni locali hanno riferito di aver visto un netto aumento del numero di levrieri feriti scartati dai Trainers presso la pista di Tucson. Nel mese di ottobre è emerso che non venivano riportati tutti i numeri delle lesioni causate ai cani in gara, alle autorità statali, come invece era previsto per legge. Sembra, tuttavia, che la legge sia stata redatta male, in modo da obbligare i regolatori a produrre le statistiche, sugli infortuni dei levrieri a disposizione, ma senza richiedere al settore delle corse di fornire i dettagli al regolatore dello Stato.

Regno Unito I principali sviluppi in Gran Bretagna inclusi la chiusura imminente della pista di Wimbledon sono le iniziative pubblicitarie di successo promosse dai gruppi anti-racing, inclusi il noleggio di cartelloni pubblicitari e la produzione di un 30 secondi di pubblicità promozionale per essere mostrato nelle sale cinematografiche prima di ogni film mostra. Gli attivisti hanno continuato a tenere picchetti informativi regolari e dimostrazioni presso le piste da corsa a Manchester, Sheffield, e altrove. Un allenatore famigerato di Wimbledon è stato mandato in prigione per il “fixing” sulle corse dei levrieri. Il Consiglio di Gran Bretagna Greyhound ha continuato a subire una crisi delle entrate. E l’Ambiente, Alimentazione e Affari Rurali della Camera dei Comuni ha istituito una sottocommissione per tenere udienze pubbliche sul benessere dei levrieri, e ha invitato il pubblico a fare comunicazioni scritte. Questo è stato ampiamente visto come una risposta al rapporto di condanna emessa nel 2014 dalla Lega contro gli sport crudeli, in collaborazione con GREY2K , che ha documentato la disumanità, l’utilizzo di droga, le lesioni, le uccisioni di massa, e molti altri orrori associate al mondo delle corse di cani che sono familiari a tutti sostenitori dei Greyhounds nel mondo.

Irlanda Il Consiglio dell’ Irish Greyhound ha continuato a barcollare attraverso i problemi finanziari e incompetenza amministrativa, pur essendo fortemente sovvenzionati dal governo. I Senior Manager sono stati chiamati per assistere alle udienze del Comitato di Governo dei conti pubblici nel mese di Novembre, dove è emerso il mancato adempimento “due diligence” sui contratti di sponsorizzazione, e la pessima gestione finanziaria. Nel mese di dicembre un ex membro del consiglio ha detto al comitato che aveva rassegnato le dimissioni per la frustrazione dovuta appunto alla cattiva gestione finanziaria e per le lacune normative del Consiglio. Il Consiglio è stato anche criticato da attivisti di welfare per non far rispettare le leggi ed i regolamenti che limitano il numero di allevamenti e perché consentono a cani non registrati di partecipare a gare. La Repubblica d’Irlanda è uno dei pochi paesi al mondo in cui coursing con la lepre è ancora legale, ma il governo ha “alcuna intenzione di vietare” questo sport brutale. © Riproduzione riservata Fonte: Jeff White http://www3.sympatico.ca/reet.white/2015.html

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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