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Rai2: proteggi i nostri cani dai metodi coercitivi di Cesar Millan, addestratore violento

Per firmare la petizione : https://www.change.org/p/angelo-teodopi-raidue-proteggi-i-nostri-cani-dai-metodi-coercitivi-di-cesar-millan-addestratore-violento?recruiter=8866119&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=share_page&utm_term=des-lg-share_petition-no_msg&fb_ref=Default gOPxKYmlmJBgZDd-800x450-noPad
Dal 13 settembre RaiDue manda in onda ogni domenica “I nostri amici animali – Il capobranco sei tu” con Cesar Millan. Noto addestratore americano, associa ad un’immagine piacente e volitiva che affascina il pubblico, metodi di addestramento coercitivi e punitivi basati su concezioni retrograde e pericolose, metodi ampiamente contestati dalle Associazioni di veterinari, di educatori e istruttori cinofili e da enti di tutela del benessere animale, in tutti i paesi in cui sono andate e vanno in onda le sue trasmissioni (Italia inclusa). Bastano pochi minuti per cogliere le sfumature in tutte le puntate andate in onda: i pugni sui fianchi o sul collo ripetuti più e più volte, senza alcun motivo, annichiliscono gli animali, i calci assestati col tacco da dietro usati come misura preventiva, il collare a strozzo tirato costantemente dietro la mandibola e non rilasciato che provoca il soffocamento sono metodi costantemente usati da Millan ed insegnati agli altri protagonisti di questo reality show, gli aspiranti adottandi dei cani sottoposti a questi trattamenti. Cani che, se è vera la narrazione, avrebbero bisogno di assistenza specialistica qualificata prima di ogni altra azione rieducativa o di “correzione”. Nei primi 8 minuti del programma andato in onda il 25 ottobre, ad esempio, Amigo (greyhound) riceve il primo calcio prima del 6° minuto di trasmissione seguito da strattone e poi 4 pugni sui fianchi assestati entro i due minuti successivi. Al 35° minuto si raggiunge l’apoteosi quando Millan mostra come un calcio sul fianco sia sufficiente per vincere l’istinto predatorio del cane posto davanti ad un recinto di conigli. Questo si chiama maltrattamento, non “correzione”. La relazione uomo-cane non può e non deve essere basata sulla sottomissione e la paura. “I nostri amici animali – Il capobranco sei tu” va in onda alle 9,30, un orario in cui può essere facilmente vista dai bambini. La Rai, come servizio pubblico, sarebbe tenuta a tutelare i minori, almeno questo recita il codice Etico… Ma questi esempi non insegnano il rispetto degli animali, che sono, lo ricordiamo, esseri senzienti, anzi sdoganano metodi violenti e pericolosi di addestramento. I casi di morsicatura sono spesso dovuti ad aggressività difensiva del cane che reagisce ad uno stato d’ansia o paura determinato dall’atteggiamento messo in atto, talvolta inconsapevolmente, dal morsicato, che non è spesso in grado di interpretare i successivi segnali lanciati dal cane. Lo stesso Millan ci mostra chiaramente in questo video – corredato dall’analisi della sequenza – come si può rimediare un morso se l’atteggiamento nei confronti di un cane spaventato è provocatorio e se non si interpretano correttamente i segnali di profondo disagio espressi. I bambini sono ovviamente i soggetti più esposti alle morsicature gravi… Da uno studio condotto nel 2009 negli Stati Uniti emerge che il 25% dei cani morsicatori portati a visita comportamentale dopo episodi di aggressività ha agito come risposta a metodi di addestramento “fai da te” appresi da fonti non idonee (televisione, internet, addestratori improvvisati) e consistenti in azioni coercitive analoghe a quelle suggerite da Millan (colpi o calci inflitti in risposta ad un comportamento indesiderato, ringhiare al cane, forzare fisicamente il rilascio di un oggetto dalla bocca, alfa roll -girare il cane sul dorso-, sovrastarlo in stazione o a terra, “dominance down” – forzare il cane a stare su un fianco- e afferrare le guance del cane stringendole e scuotendole) (Applied Animal Behaviour Science Vol. 117, Issues 1–2, February 2009, Pages 47–54 -Meghan E. Herron- Survey of the use and outcome of confrontational and non-confrontational training methods in client-owned dogs showing undesired behaviors.). I cani che hanno atteggiamenti aggressivi e i cani morsicatori sono, ovviamente, i primi ad essere allontanati dal nucleo familiare,abbandonati o condotti al canile. RaiDue da anni appoggia le campagne contro gli abbandoni, non è forse un controsenso proporre trasmissioni come “Il capobranco sei tu?”. Va bene l’audience, va bene il format che tira ma… Sarebbe di grande conforto sapere che prima di tutto si pensa alla salute dei telespettatori e a quella dei loro animali. I medici veterinari di base e comportamentalisti, in stretta collaborazione con gli educatori ed istruttori cinofili qualificati, svolgono quotidianamente un ruolo fondamentale per garantire una corretta relazione uomo-cane, nel rispetto della specificità ed avvalendosi dei risultati delle più recenti ricerche in ambito etologico. Personaggi mediatici come Millan offrono modelli fuorvianti che vanificano un lavoro capillare e fanno retrocedere la relazione uomo-cane di un ventennio. Ringrazio il direttore di Raidue Angelo Teodoli se vorrà prendere in considerazione l’idea di sospendere la trasmissione in questione e tutti coloro che appoggeranno questa richiesta. Cesar Millan non riabilita i cani e tanto meno rieduca i padroni. Cesar Millan è pericoloso. Cordiali saluti Sara Enrico, Medico Veterinario  
LETTERA A
Direttore Raidue Angelo Teodoli
Rai2: proteggi i nostri cani dai metodi coercitivi di Cesar Millan, addestratore violento

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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