Dal 13 settembre RaiDue manda in onda ogni domenica “I nostri amici animali – Il capobranco sei tu” con
Cesar Millan. Noto addestratore americano, associa ad un’immagine piacente e volitiva che affascina il pubblico,
metodi di addestramento coercitivi e punitivi basati su concezioni retrograde e pericolose, metodi ampiamente contestati dalle Associazioni di veterinari, di educatori e istruttori cinofili e da enti di tutela del benessere animale, in tutti i paesi in cui sono andate e vanno in onda le sue trasmissioni (Italia inclusa).
Bastano pochi minuti per cogliere le sfumature in tutte le puntate andate in onda: i
pugni sui fianchi o sul collo ripetuti più e più volte, senza alcun motivo, annichiliscono gli animali, i calci assestati col tacco da dietro usati come misura preventiva, il collare a strozzo tirato costantemente dietro la mandibola e non rilasciato che provoca il soffocamento sono metodi costantemente usati da Millan ed insegnati agli altri protagonisti di questo reality show, gli aspiranti adottandi dei cani sottoposti a questi trattamenti.
Cani che, se è vera la narrazione, avrebbero bisogno di assistenza specialistica qualificata prima di ogni altra azione rieducativa o di “correzione”. Nei primi 8 minuti del programma andato in onda il 25 ottobre, ad esempio, Amigo (greyhound) riceve il primo calcio prima del 6° minuto di trasmissione seguito da strattone e poi 4 pugni sui fianchi assestati entro i due minuti successivi. Al 35° minuto si raggiunge l’apoteosi quando Millan mostra come un calcio sul fianco sia sufficiente per vincere l’istinto predatorio del cane posto davanti ad un recinto di conigli. Questo si chiama maltrattamento, non “correzione”. La relazione uomo-cane non può e non deve essere basata sulla sottomissione e la paura.
“I nostri amici animali – Il capobranco sei tu” va in onda alle 9,30, un orario in cui
può essere facilmente vista dai bambini. La Rai, come servizio pubblico, sarebbe tenuta a tutelare i minori, almeno questo recita il codice Etico… Ma questi esempi non insegnano il rispetto degli animali, che sono, lo ricordiamo, esseri senzienti, anzi sdoganano metodi violenti e pericolosi di addestramento.
I casi di morsicatura sono spesso dovuti ad
aggressività difensiva del cane che reagisce ad uno stato d’ansia o paura determinato dall’atteggiamento messo in atto, talvolta inconsapevolmente, dal morsicato, che non è spesso in grado di interpretare i successivi segnali lanciati dal cane. Lo stesso Millan ci mostra chiaramente in questo
video – corredato dall’analisi della sequenza – come si può rimediare un morso se l’atteggiamento nei confronti di un cane spaventato è provocatorio e se non si interpretano correttamente i segnali di profondo disagio espressi.
I
bambini sono ovviamente i soggetti più esposti alle morsicature gravi… Da uno studio condotto nel 2009 negli Stati Uniti emerge che il 25% dei cani morsicatori portati a visita comportamentale dopo episodi di aggressività ha agito come risposta a metodi di addestramento “fai da te” appresi da fonti non idonee (televisione, internet, addestratori improvvisati) e consistenti in azioni coercitive analoghe a quelle suggerite da Millan (colpi o calci inflitti in risposta ad un comportamento indesiderato, ringhiare al cane, forzare fisicamente il rilascio di un oggetto dalla bocca, alfa roll -girare il cane sul dorso-, sovrastarlo in stazione o a terra, “dominance down” – forzare il cane a stare su un fianco- e afferrare le guance del cane stringendole e scuotendole) (Applied Animal Behaviour Science Vol. 117, Issues 1–2, February 2009, Pages 47–54 -Meghan E. Herron- Survey of the use and outcome of confrontational and non-confrontational training methods in client-owned dogs showing undesired behaviors.).
I cani che hanno atteggiamenti aggressivi e i cani morsicatori sono, ovviamente, i primi ad essere allontanati dal nucleo familiare,
abbandonati o condotti al canile.
RaiDue da anni appoggia le campagne contro gli abbandoni, non è forse un controsenso proporre trasmissioni come “Il capobranco sei tu?”. Va bene l’audience, va bene il format che tira ma… Sarebbe di grande conforto sapere che prima di tutto si pensa alla salute dei telespettatori e a quella dei loro animali.
I
medici veterinari di base e comportamentalisti, in stretta collaborazione con gli educatori ed istruttori cinofili qualificati, svolgono quotidianamente un ruolo fondamentale per garantire una corretta relazione uomo-cane, nel rispetto della specificità ed avvalendosi dei risultati delle più recenti ricerche in ambito etologico.
Personaggi mediatici come Millan offrono modelli fuorvianti che vanificano un lavoro capillare e fanno retrocedere la relazione uomo-cane di un ventennio.
Ringrazio il direttore di Raidue Angelo Teodoli se vorrà prendere in considerazione l’idea di
sospendere la trasmissione in questione e tutti coloro che appoggeranno questa richiesta.
Cesar Millan non riabilita i cani e tanto meno rieduca i padroni. Cesar Millan è pericoloso.
Cordiali saluti
Sara Enrico, Medico Veterinario