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Il triangolo della morte per i grey e galgo – Dall’Australia all’Asia e al Sud America. Dopati, sfruttati fino all’osso e poi ammazzati.

Riportiamo la traduzione dell’articolo EXCLUSIVE: Injected with arsenic, Viagra and cocaine to make them go faster in win-or-die races, the bloodthirsty trade of unwanted Australian greyhounds to Asia and South America exposed, pubblicato su MailOnline  il 4 marzo 2015.

ESCLUSIVO:  dopati con arsenico, viagra e cocaina per farli correre più veloce.  il sanguinario commercio dei levrieri dall’Australia all’Asia e al Sud America.

 – Greyhound australiani esportati in Sud America e dopati con viagra e arsenico per farli correre fino allo sfinimento.
– Gare non autorizzate, svolte perfino tra coppie di cani, con gli scommettitori frenetici accavallati su ambedue i lati della recinzione, e spesso gli animali si aggrediscono l’un l’altro alla fine della corsa.
– Gruppi di protezione animale, che affermano che i cani stanno arrivando anche in paesi come l’Argentina e il Cile in numero sempre crescente.
– Il processo che prende il nome di “passaporto greyhound “ è stato sospeso, ma l’esportazione continua, in particolare in Asia.
– Il Daily mail ha scovato i documenti FOI, che dimostrano che più di venti paesi importano levrieri dall’Australia, dopodiché il loro destino è sconosciuto.
– Difensori degli animali minacciati di morte per aver tentato di far chiudere il mercato delle corse.

Ben 1000 greyhound l’anno vengono esportati dall’Australia all’Asia e in Sud America, dove gli vengono somministrate sostanze come arsenico, cocaina, viagra e metanfetamine per aumentare la loro aggressività per correre fino alla morte.

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Levrieri australiani in Sud America e in Asia sono alimentati con un cocktail di farmaci, prima di farli gareggiare fino alla morte. Questo concorrente australiano, alla sua prima corsa, è morto subito dopo la gara.

Solo dopo una settimana dello scandalo delle esche vive nell’industria delle corse, (venivano usati maialini, opossum, conigli vivi per allenare i greyhound ed aumentare la loro aggressività) un commercio orribile e non autorizzato è stato rivelato dal Daily Mail Australia.

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Sport sanguinario. Il risultato orribile di una gara in cui due grey si contendono esche vive. Gruppi per i diritti animali in Sud America raccontano come spesso i cani scendono in una lotta all’ultimo sangue per catturare l’esca.

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Il cinodromo a Macao, dove molti cani australiani competono. Animals Australia riferisce che Macao non offre nessun programma di adozione per levrieri pensionati e ogni grey importato nel paese dall’Australia è dunque destinato a morire entro circa tre anni.

I cani, tutti giovani e alla fine della loro carriera sulle piste, sono stati deportati a Macao, Hong Kong, Argentina e in Cile, stipati in terribili condizioni. Sebbene ci siano corse legali, severamente sorvegliate dalla polizia, alla fine di eventi non ufficiali, spesso i greyhound incontrano la morte.

Se un cane non si classifica nei primi tre posti per cinque gare consecutive, questo viene sacrificato o abbandonato per strada.

Il gruppo animalista Proyecto Galgo ha affermato che questi cani australiani e americani sono particolarmente richiesti per la loro genealogia in Sud America.

Le associazioni per la protezione degli animali hanno richiesto l’immediato intervento del governo dopo lo scandalo “esche vive”, per un aumento dei giocatori d’azzardo e del mercato nero.

I cani australiani, insieme a quelli degli Stati Uniti e Irlandesi, sono considerati tra i migliori al mondo sia per l’uso agonistico, sia per l’ allevamento, e vengono esportati in paesi che lottano per la produzione di corridori di qualità.

Si assiste, in questo mondo di scommettitori, a scene barbariche, come nei combattimenti tra cani o galli, di persone che scommettono su greyhound che a coppie gareggiano su una pista dritta, senza alcuna protezione, con gli spettatori frenetici accavallati su ambedue i lati, e la corsa che si conclude in modo orribile con grey che spesso si aggrediscono l’un l’altro alla fine della corsa.

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Gruppi di protezione degli animali in Argentina si sono uniti alla richiesta locale rivolta al governo federale australiano di intervenire, temendo che il giro di vite sui trainer locali a causa dello scandalo delle esche vive porterà molti a ricorrere al commercio del mercato nero dei levrieri australiani che subirà un incremento significativo.

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Veri e propri campi di sterminio. Queste terribili immagini di galgo e grey ammazzati e ammassati gli uni sugli altri, divulgate dai gruppi locali di protezione degli animali come prova della terribile mancanza di controllo sul destino dei levrieri in Asia.

Le informazioni ottenute da Animals Australia dimostrano che solo 20 cani sono stati registrati come ufficialmente provenienti dall’Australia in Argentina negli ultimi 2 anni.

Si sospetta fortemente che i cani esportati siano moltissimi attraverso dei canali nascosti. Non ci sono ovviamente informazioni sulle sorti di questi animali.

“I levrieri qui” (Sud America) ha affermato un attivista di Proyecto Galgos, che si fa chiamare con il nome Ines di copertura per proteggere la propria identità, “subiscono tutti un terribile destino”.

“Qui la situazione è questa: usano essenzialmente i galgo. In un solo giorno possono correre in molti luoghi, più volte e vengono drogati con arsenico, cocaina e viagra.”

“A volte iniettano le sostanze direttamente nel petto sulla pista da gara”. “Molte volte muoiono sulla pista. Un galgo non può correre per più di uno o due campionati a causa dei farmaci somministrati”.

“Alcuni vengono risparmiati perché usati come riproduttori, ma anche in quel caso vengono trattati con farmaci per stimolare la fecondazione”.

“Quest’ultimo è lo scenario migliore, ma in generale se non sono bravi a correre vengono abbandonati o uccisi”.

Molte volte muoiono nel cinodromo. "Un galgo da corsa non partecipa a più di uno o due campionati a causa delle droghe che gli vengono somministrate" dicono i gruppi animalisti in Argentina, che hanno fornito questa immagine per mostrare il livello di trascuratezza in cui è tenuto un galgo che ha corso una sola volta.

Molte volte muoiono nel cinodromo. “Un galgo da corsa non partecipa a più di uno o due campionati a causa delle droghe che gli vengono somministrate” dicono i gruppi animalisti in Argentina, che hanno fornito questa immagine per mostrare il livello di trascuratezza in cui è tenuto un galgo che ha corso una sola volta.

"Se essi non sono bravi a correre, vengono scaricati sulle strade o lasciati morire di fame e in alcuni casi sono uccisi" secondo Proyecto Galgos Argentina

“Se essi non sono bravi a correre, vengono scaricati sulle strade o lasciati morire di fame e in alcuni casi sono uccisi” secondo Proyecto Galgos Argentina

Per il grande mercato delle corse e delle scommesse legali e non, in Argentina e Cile, gruppi come Proyecto Galgos, sono visti come un intralcio e per questo sono spesso soggetti a minacce di morte.

“Qui (in Sud America) i galgo, sono considerati una vera propria merce, e quando non servono più, non resta che sbarazzarsi di loro”. “A volte sono venduti o anche scambiati per un televisore o qualsiasi altra cosa”.

Le gare sono proibite in due regioni argentine, compresa la capitale Buenos Aires e Santa Fe. Cordoba sta discutendo se chiudere o meno l’industria delle corse. Le esportazioni dei levrieri in questi paesi continuano senza sosta.

Scott Parker, CEO di Greyhounds Australasia ha ammesso che GA non ha nessun controllo sull’esportazione di greyhound.

“Non abbiamo la minima idea di quel che succede ai cani, siamo del tutto fuori dal giro”. “E’ a causa della mancanza di regole, che non si sa nulla, l’abbiamo così sottolineato al Ministro dell’agricoltura sperando di arrivare ad un incontro con lui per discuterne, ma che non è ancora accaduto, e stiamo cercando di ottenerlo.”

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Greyhound Data mostra che alcuni dei corridori più famosi d’Australia sono stati inviati attraverso canali legali nel corso degli anni per trascorrere il loro tempo in canili per la riproduzione in luoghi come il Sud America. Animalisti vogliono un controllo capillare sulle esportazioni da parte del governo federale al fine di garantire il futuro di tutti i levrieri.

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I lobbisti dicono che non tutti i cani devono affrontare la stessa sorte, portando ad esempio alcuni campioni australiani, che sono stati poi usati per la riproduzione in modo legale da allevatori argentini.

“Il passaporto per i levrieri non è uno strumento governativo, ma ci ha permesso di sapere se i proprietari dei cani stessero o no facendo la cosa giusta. L’esportazione di greyhound australiani senza un passaporto rilasciato GA è contro le regole, nonostante ciò, alcuni potrebbero correre il rischio sapendo che il governo permette la loro esportazione a condizione che i cani siano in buona salute.

“’Entrano in gioco accordi privati e quando qualcuno dice 100 sono stati esportati nell’ultimo mese, è fuori dal nostro controllo – una qualsiasi persona della popolazione senza alcun legame con l’organo di governo li può inviare in qualsiasi parte del mondo, se vuole”

Scott Parker ha anche chiesto governo federale di introdurre una legislazione forte per quanto riguarda le regole sull’esportazione dei levrieri.

Ci sono esempi di esportazioni di cani di successo; Bogie, Ace e The Chief, che avevano le migliori carriere in pista in Australia e hanno continuato ad avere una vita gratificante e sono stati trattati umanamente. Essi, tuttavia, sono rari esempi.

Fino ad ora le autorità si sono date da fare per mantenere in auge il traffico dei greyhound australiani  verso l’Asia, in particolare verso Macao, per le competizioni al Yat Yuen Canidrome,ma a quanto pare c’è una forte crescita del mercato verso il Sud America, come denunciano gli attivisti animalisti.

Lisa Chalk ha affermato:

“Credo che ciò che è chiaro è che il benessere dei levrieri non è una priorità, ma la priorità è l’andamento degli utili del mercato.

In Australia, migliaia di cani sani vengono uccisi semplicemente perché non corrono abbastanza veloce e centinaia vengono esportati all’estero ogni anno per i paesi che non hanno leggi per proteggerli dalla crudeltà.

Il paese di maggiore preoccupazione è attualmente Macao dove i cani sono tenuti in una struttura chiamata ‘Canidrome.

I cani vengono tenuti in gabbie strette e piccole, e vengono poi uccisi se su cinque gare almeno in tre non si posizionano al podio.

I cani inviati a Macao dall’ Australia sono morti entro tre anni.

L’industria delle corse di Macau è costruita attorno alla fornitura di cani dall’Australia il che rende la situazione ancora più scandalosa.

Inoltre molti paesi asiatici utilizzano i cani per il consumo umano”.

La Signora Chalk ha aggiunto:

“I cani muoino entro i tre anni, anche perché a Macau non è previsto nessun programma di reinserimento o adozione per i levrieri in pensione”.

Greyhounds Australasia ha smesso di rilasciare passaporti per cercare di far cessare le esportazioni. Ma non è servito.

E’ il momento che il governo australiano prenda in mano la situazione e vieti del tutto l’esportazione.

Gli attivisti animalisti hanno invitato il governo australiano a prendere una posizione e vietare l'esportazione di levrieri per offrire maggiore protezione agli animali. Questo è un esempio di un cucciolo maltrattato in Argentina.

Gli attivisti animalisti hanno invitato il governo australiano a prendere una posizione e vietare l’esportazione di levrieri per offrire maggiore protezione agli animali. Questo è un esempio di un cucciolo maltrattato in Argentina.

Lo scandalo delle esche vive ha portato alla scoperta che più di 70 allenatori australiani sono implicati. Cinque trainer di Queensland sono già stati squalificati a vita.

Lo scandalo delle esche vive ha portato alla scoperta che più di 70 allenatori australiani sono implicati. Cinque trainer di Queensland sono già stati squalificati a vita.

Animals Australia sostiene che al Canidrome venga ucciso più di un greyhound al giorno.

“Quasi tutti i cani erano sani e sotto i cinque anni di età. Il loro difetto era quello di non finire sul podio. “

ha ribadito ancora la signora Chalk.

“Con un riferimento continuo all’Australia, non solo questa pratica continua, ma rischia anche di espandersi”.

Macao è l’unico posto in Cina, dove le corse di levrieri sono attualmente legali, ma potrebbero sorgere nuovi posti.

I suoi colleghi sudamericani sono d’accordo: La carenza di animali di qualità (in Sud America) indica che l’esportazione in posti come l’Argentina dall’ Australia potrebbe essere un business redditizio.”

Daily Mail l’Australia ha contattato il Ministro dell’agricoltura per un commento.

Gruppi e persone. come Proyecto Galgos, che lavorano ogni giorno in Argentina e Cile per portare alla luce e denunciare gli abusi a danno dei galgo, sono esposti a minacce di morte quotidianamente.

Gruppi e persone. come Proyecto Galgos, che lavorano ogni giorno in Argentina e Cile per portare alla luce e denunciare gli abusi a danno dei galgo, sono esposti a minacce di morte quotidianamente.

Fonte: Injected-arsenic-Viagra-cocaine-make-faster-win-die-races-evil-trade-unwanted-Australian-greyhounds-Asia-South-America-exposed

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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