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Qualche nota su questi otto mesi

Sono passati quasi più di otto mesi dal momento della fondazione dell’associazione e la relativa calma dei mesi estivi mi permette di fare qualche considerazione su cosa significhi essere parte di questa associazione e sui risultati e le prospettive del nostro lavoro. Come sapete sono tre gli aspetti fondamentali del nostro lavoro:

1) la lotta al racing e alla caccia,

2) le adozioni e

3) la costruzione di una diversa cultura della relazione tra uomo e levriero.

Lotta al racing e alla caccia

Su questi terreni abbiamo consolidato i nostri rapporti con altre associazioni antiracing e siamo un’associazione credibile. Le nostre idee sono apprezzate e siamo stati invitati, unici italiani, a Boston. Il documentario sui galgo ha avuto grande impatto e ora stiamo pensando di farne uno sulla situazione dei greyhound.

Abbiamo aiutato attivamente il movimento antiracing anche con raccolta di fondi, mostrando di essere presenti non solo a parole. Il sito in inglese è stato uno strumento molto importante in questo senso, perché ci ha permesso di essere presenti al di là del nostro paese.

Adozioni

Abbiamo rispettato la nostra pianificazione, che prevedeva otto arrivi all’anno: quattro sono stati fatti prima dell’estate, quattro sono stati messi pianificati per l’autunno e inverno. Abbiamo intensificato la collaborazione con LAW che al momento è il principale partner che abbiamo per i greyhound. Stiamo avviando la collaborazione con un altro piccolo rifugio antiracing irlandese. Quasi tutti i cani sono stati adottati, alcuni sono attualmente in foster.

Riguardo al progetto fostering abbiamo deciso di promuovere le seguenti iniziative, oltre ovviamente ai corsi dedicati, per migliorarlo e farlo crescere, i cui dettagli pubblicheremo nelle prossime settimane:

1) una guida pratica al fostering, destinata a tutte le famiglie foster;

2) un pacchetto educativo/istruttivo e supervisione durante il fostering per ogni famiglia foster in modo da accompagnarla nel percorso con il supporto sul campo di un professionista incaricato dall’associazione (educatore o istruttore o veterinario comportamentalista).

Molto positivo è che il progetto fostering e la nostra causa antiracing abbiano ottenuto il sostegno della Lush, il che ci permetterà di avere una disponibilità di risorse molto utile.

Su due punti mi preme approfondire la mia riflessione: cosa vuol dire essere antiracing e cosa vuol dire essere Onlus.

La scelta antiracing è per noi essenziale e si riverbera in tutto ciò che facciamo.

Come abbiamo scritto alla Greyhound Conference di Boston:

“Noi non prendiamo denaro dall’IGB per i trasporti, ma cerchiamo di raccogliere denaro per rifugi come Limerick Animal Welfare o associazioni come Caged Northwest e Greyt Exploitations. Noi diamo in adozione i galgo di Scooby e ne apprezziamo non solo l’opera di salvataggio ma anche la storia di denuncia e l’azione per aiutare i galgo in tutto il mondo. Noi non scegliamo i cani da salvare in base a criteri di marketing, ma cerchiamo di dare un’opportunità a cani neri, cani con problemi di vario tipo, non solo greyhound ma anche lurcher. Dal momento che l’impegno contro il greyhound racing è per noi alla base, il nostro sogno è che ogni adottante si trasformi in un difensore dei levrieri, disponibile a protestare, a denunciare, a sostenere materialmente le campagne contro la crudeltà del racing e della caccia a vista. Ovviamente non tutti sono disponibili a questo, ma noi non perdiamo mai di vista l’obiettivo.”

Dunque per noi chiunque adotta uno dei nostri cani, bello o brutto, giovane o vecchio, facile o difficile fa una bella cosa, ma noi vorremmo che questo fosse solo un primo passo. Il che vuol dire innanzitutto ragionare non nei termini de “il mio cane” ma “i nostri cani”, dove per nostri si intendono non i cani adottati ma tutti i levrieri massacrati dal racing e dalla caccia.

Assumere questa prospettiva ha precise implicazioni, come abbiamo già scritto in pubblico: “Il primo passo per essere antiracing e anticaccia concretamente è secondo noi assumere su di sé gli oneri della situazione di partenza di questi cani, è essere pronti ad affrontare i problemi post adozione, comprendendo che noi non siamo i clienti dei rifugi, ma dei partner leali pronti ad assumerci tutte le responsabilità che derivano dalla nostra scelta.”

Il secondo punto è cosa vuol dire essere membri di una Onlus, cioè di un’associazione che esiste per scopi di utilità sociale e non per l’utilità dei soci.

Chi decide di far parte di questa associazione deve accantonare in un certo senso se stesso e deve essere consapevole che il suo compito è dare a questi cani e agli scopi associativi, non ricevere. Tutto questo nella trasparenza e nella democrazia garantita dalle norme statutarie e dentro i confini dell’associazione.

In questo senso i soci hanno diritti e doveri che si esprimono nei confini interni e non nella confusione del virtuale.

Per fare un esempio, ci sono molti soci, adottanti e sostenitori che non hanno un profilo fb e il web non è il luogo in cui si esprime la vita associativa, ma è uno dei tanti strumenti di comunicazione che l’associazione ha. Il più importante resta sempre e comunque la possibilità di incontrarsi di persona ogni volta che ciò è fattibile.

In questo senso sono lieta di ricordare a tutti che in pochi mesi abbiamo già fatto tre assemblee dei soci, che la sezione riservata ai soci sul sito è attiva e contiene resoconti delle riunioni del direttivo oltre che le rendicontazioni mensili.

Ringrazio tutti i soci che hanno lavorato con serietà, sobrietà e convinzione per rendere possibile questi risultati e per affrontare i problemi e le fatiche che inevitabilmente ci sono nel perseguire gli scopi associativi.

Ringrazio voi adottanti e sostenitori per la fiducia e l’aiuto che ci date quotidianamente nel far conoscere quello che accade ai galgo, ai greyhound e lurcher nel mondo e nel cuore dell’Europa e nel costruire insieme un futuro in cui le corse e la caccia a vista con i galgo saranno vietate.

Auguro a tutti voi di trascorrere un agosto in cui riusciate a concedervi momenti di riposo e di serenità in compagnia dei vostri compagni a quattro zampe e alle persone a voi care.

Stefania Traini © Riproduzione riservata

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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