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L’arte del divertimento

Vi invitiamo a leggere L’ arte del divertimento scritto da Roberto Marchesini  e pubblicato sul sito www.siua.it Essere coinvolti in passioni comuni e sapersi divertire insieme sono due componenti essenziali per la relazione con il proprio quattrozampe che troppo spesso viene interpretata esclusivamente in chiave affettiva o genitoriale. Divertirsi e trascorrere dei momenti di distacco dal tran-tran quotidiano significa mantenere alta la partecipazione alla relazione, rinnovarla attraverso nuovi ricordi, mantenere attivi quegli orientamenti motivazionali che ci fanno ricercare nella relazione le gratificazioni e gli appagamenti della quotidianità. Giocare la relazione solo in chiave affettiva significa darle un registro espressivo molto limitato ma altresì carico di possibili fraintendimenti. Innanzitutto la relazione affettivo-genitoriale tende a confinare all’interno della casa tutte le attività di relazione, con il risultato di limitare l’interattività esterna, con gatti che vengono tenuti segregati in casa o cani che vengono portati fuori solo per i bisogni. Inoltre questa costrizione relazionale porta a umanizzare il proprio pet con tutte le problematiche che seguono, giacché l’antropomorfizzazione non è un viziare ma un maltrattare il proprio beniamino domestico. Una dimensione esclusivamente affettiva è estremamente povera per un cane che, viceversa, avrebbe bisogno di fare molte attività collaborative e, parimenti, è irritante per un gatto che desidererebbe un rapporto molto meno costrittivo e di contatto. Anche la chiave genitoriale ha i suoi problemi, nella pretesa di considerare l’animale un eterno cucciolo bisognoso di cure parentali, sia per i contenuti ansiogeni che prevede sia per l’eccessiva chiave orale che si dà alla relazione, con problemi di obesità e più in generale di disfunzionalità metabolica, anche perché si tende a dare al pet il proprio cibo e ad alimentarlo al modo continuativo degli onnivori. Quando parlo di passioni comuni intendo un coinvolgimento effettivo dei due partner di relazione e non semplicemente il ripetitivo lancio di un bastoncino o di una pallina, interpretato nel modo più banale del “far divertire il cane”. Nella relazione ci si deve divertire in due, si deve provare entrambi il desiderio e il coinvolgimento nell’attività. Ovviamente ciò comporta che divertirsi significa sapersi incontrare partendo dalle caratteristiche della persona e del pet in questione. Per questo è indispensabile prima di adottare un certo animale conoscere molto bene le sue caratteristiche attitudinali e confrontarle con le proprie disposizioni. Non si tratta solo di essere in grado di esaudire particolari bisogni, aspetto fondamentale – certo – e proprio per questo sottolineato da tutti, ma altresì di riuscire a divertirsi insieme, cioè di andare d’accordo nell’ambito del coinvolgimento motivazionale. Se il mio più grande piacere è di fare giochi competitivi – lo confesso, amo questo genere di attività ludiche – farò molta fatica a divertirmi con un labrador che, viceversa, tende a interpretare il rapporto in chiave collaborativa. Non a caso il mio cane preferito è il rottweiler… Per leggere articolo integrale: https://www.siua.it/notizie/arte-del-divertimento/

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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