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Le origini… dal medioevo ad oggi

La razza del levriero risale all’antichità egiziana e celtica, ma la testimonianza più chiara la troviamo nel medioevo inglese e normanno, nelle tante tappezzerie e nei dipinti raffiguranti levrieri in scene di caccia, in giardino, sotto il tavolo ai banchetti, ecc.

I levrieri dell’epoca probabilmente assomigliavano di più ai Lurcher che al greyhound purosangue di oggi, essendo usati per la caccia (anche di preda di grossa taglia come il cervo) piuttosto che per lo sport moderno della corsa (che risale solo al 1925), per cui insieme alla velocità dovevano anche possedere spiccate doti da cacciatore, e oltre ai Greyhound venivano usati anche altri sighthound come i Deerhound e gli Irish Wolfhound.

Erano pregiatissimi dai nobili e dalle famiglie reali inglesi e scozzesi i quali, si narra, stabilirono una legge fra il ‘300 ed il ‘400 vietandone il possesso ai commoners, ossia chiunque non appartenesse alle caste nobili, per impedirgli di cacciare nelle foreste del re o dei nobili, sotto pena di morte per chi venisse scoperto in possesso di un cane veloce che non fosse stato ‘hobbled’ – ossia reso inutile per la caccia attraverso la rottura di un piede o l’amputazione di una gamba posteriore. Possibilmente per aggirare questa legge, i primi Lurcher nacquero dunque dalla necessità da parte di bracconieri, contadini e zingari di produrre un animale che combinasse la velocità del levriero con le altre qualità dei cani da allevamento disponibili all’epoca, e che fosse soprattutto un abile cacciatore di prede piccole come conigli, lepri ecc, ma che non fosse di razza greyhound purosangue.

Con il tempo, poi, si scoprirono le diverse combinazioni che più si prestavano alle mansioni che i cani venivano chiamati a svolgere. Il Lurcher però cominciò a diffondersi in modo particolare solo a partire dalla fine del ‘700 e la prima metà dell’800, quando divenne noto come il cane da bracconaggio per eccellenza, e le cui doti di velocità, intelligenza, agilità e destrezza nelle situazioni più svariate consentirono spesso ai suoi padroni di eludere la cattura da parte delle autorità, perché all’epoca il bracconiere catturato veniva punito severamente con frustate, deportazione, ed in alcuni casi perfino l’impiccagione.

post-6-1083318183[1]Nella seconda parte dell’800, si diffuse in Gran Bretagna anche l’incrocio levriero-Retriever fra i warrener (gli addetti al controllo dei conigli) e i guardacaccia al servizio dei grandi proprietari terrieri, che lo usavano insieme ai furetti per controllare le popolazioni di conigli nei terreni di loro competenza, avvalendosi così sia del fiuto caratteristico del Retriever che della velocità e la vista acutissima tipica dei levrieri in generale (per questo chiamati sighthound, ossia cani che cacciano ‘a vista’). Durante la Prima Guerra Mondiale, poi, i Lurcher vennero adoperati come cani-messaggeri di grande agilità, coraggio e destrezza per portare messaggi al fronte in Francia; e anche durante la Seconda Guerra Mondiale, con l’imposizione del razionamento dei viveri, si rivelarono alleati di gran valore nel fornire ai loro padroni cacciagione fresca per il consumo della famiglia.

Tradizionalmente, dunque, ed in modo documentabile più o meno a partire dal ‘600-‘700, i Lurcher sono sempre stati allevati da bracconieri e zingari in Irlanda e Gran Bretagna, che tuttora li adoperano per la caccia al coniglio e per il coursing, ossia la corsa libera all’inseguimento della lepre – quest’ultimo reso illegale in Gran Bretagna nel 2005, ma purtroppo ancora praticato in Irlanda, Spagna, Russia e Stati Uniti occidentali. Gli zingari in particolare, essendo essenzialmente nomadi, dopo la Seconda Guerra Mondiale svilupparono diversi incroci Lurcher a seconda della regione in cui si trovavano ed il terreno in cui volevano cacciare, per cui incroci con il Deerhound in Scozia, con il Bedlington Terrier nel Northumberland e nello Yorkshire, e così via – questi ultimi incrociati con il Whippet piuttosto che il Greyhound, per produrre un cane piccolo, robusto ed agile che resistesse meglio al freddo e all’acqua durante le lunghe ore di caccia trascorse all’aperto con il padrone.

Dagli anni ’50 in poi, ridottasi la necessità di ottenere cacciagione per la tavola, si cominciò a puntare di più sulla velocità necessaria per il coursing, favorendo così gli incroci fra razze levriere detti Longdogs, pur continuando a mantenersi attivi gli allevamenti di lurcher di altri tipi e per altri usi. Negli anni ’70 cominciarono poi nelle zone rurali le prime competizioni di bellezza e agilità specificamente per i Lurcher (Lurcher dog shows), che continuano tuttora, anche se oggi spesso tendono ad includere anche altre razze.

Oggi i Lurcher sono molto diffusi sia in Irlanda che in Regno Unito – in quest’ultimo su tutto il territorio inglese ma in modo particolare nel Nord-Est, tradizionalmente ritenuto ‘Lurcher country’ a causa del terreno pianeggiante della zona, tipico per esempio delle Norfolk Broads, e ritenuto particolarmente idoneo per il coursing (oggi con preda finta) e la caccia al coniglio sia di giorno che di notte (chiamato in tal caso ‘lamping’ per l’uso di pile elettriche per illuminare la preda). Oltre ai numerosi rifugi che si occupano dei Lurcher abbandonati (di cui più sotto), esistono anche diversi club ed associazioni per gli appassionati di Lurcher e Longdog, che organizzano eventi come il lure coursing (la rincorsa con preda finta) e straight racing (corse brevi, di solito su erba, con classi separate di Lurcher, Longdog o Whippet), oltre a competizioni varie di agilità, queste ultime spesso insieme ai Terrier, con i quali i Lurcher sono stati a lunga associati, poiché venivano storicamente adoperati insieme per certi tipi di caccia, per cui servivano le particolari qualità delle due tipologie canine – fra cui la velocità e la vista acuta del Lurcher, e l’energia e le doti da scavatore del Terrier.

Dato il gran numero di Lurcher disponibili per l’adozione in Inghilterra, di solito solo persone interessate ad ottenerne un esemplare di un incrocio particolareimagesCAEOHZFM acquistano un cucciolo (o perché li vogliono addestrare per la caccia, oppure semplicemente perché ne conoscono i genitori, gli piace quel tipo particolare di cane e vogliono un cucciolo). Ci sono migliaia di allevatori che offrono cuccioli di diverse tipologie Lurcher, non tutti però necessariamente affidabili per quanto riguarda il loro interesse per il benessere dei propri cani, ragion per cui, volendo acquistare un cucciolo di un incrocio Lurcher particolare nel Regno Unito, è sempre consigliabile trovarne un allevatore affidabile attraverso un Lurcher Club locale, dove la salute ed il benessere del cane siano d’importanza centrale e dimostrata.

© Isobel Deeley Riproduzione riservata

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Presidente e socio fondatore di Pet levrieri dalla data di fondazione. Nella vita svolge la professione di psicologa e psicoterapeuta e di formatrice. E’ laureata in filosofia e in psicologia. Per crescita personale si è formata e diplomata come educatrice cinofila presso la scuola SIUA. Ha svolto il corso professionalizzante per la gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti, organizzato da Pet Detective. Ha iniziato a scoprire quello che accade ai greyhound nel racing in seguito all’adozione della sua prima grey, Silky, nel 2008. Da qui il suo impegno civile antiracing e anticaccia in difesa dei greyhound, dei galgo e dei lurcher. Sposata con Massimo Greco, altro socio fondatore di Pet levrieri, condivide con lui questo impegno.

Insieme condividono la loro vita con un gruppo di levrieri rescue e una segugia. Svolge questo ruolo in maniera totalmente gratuita.

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Vice presidente di Pet levrieri. Nella vita è Direttore delle Risorse Umane di una multinazionale del settore IT. 
Per passione personale nel 2020 ha conseguito il titolo di educatore cinofilo presso la scuola cinofila Il Mio Cane.
Ha partecipato al corso di gestione della ricerca e del soccorso di animali smarriti organizzato da Pet Detective.
Nel marzo 2014 adotta “per caso” Sandy, greyhound irlandese, e scopre la dura realtà dei levrieri sfruttati nelle corse e nella caccia decidendo così di impegnarsi concretamente nell’Associazione.
Coordina il gruppo di ricerca dei levrieri smarriti, è membro del Gruppo Adozioni e partecipa come portavoce di Pet levrieri ad eventi di informazione e divulgazione delle attività dell’associazione. 
Vive tra Milano e la Valsassina con il marito Massimiliano, ha due figli ormai adulti, Giorgia e Marco, e tre lurcher irlandesi: Robin, Coco e Lucy – e Sandy sempre nel cuore.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri a titolo assolutamente gratuito.
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Vice Presidente e socio fondatore di Pet levrieri, laureata in scienze politiche internazionali, gestisce un’impresa di consulenze turistiche. In Pet Levrieri si occupa in particolare delle relazioni con la Spagna e dei profili dei galgo e si reca più volte all’anno nei rifugi spagnoli per conoscere i cani e stilarne i profili. Fa parte del team che amministra sito e pagine Fb dell’associazione.
Ha adottato la galga Debra nel 2011. Venire a contatto con la realtà dei levrieri rescue l’ha spinta ad approfondire il discorso e a impegnarsi attivamente a favore dei grey, galgo e lurcher sfruttati e maltrattati in tutto il mondo. Oltre a Debra vive con due cani meticci, salvati da situazioni di abbandono.
Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo e socio fondatore di Per levrieri, dove si occupa dell’organizzazione logistica degli eventi e del merchandising. Nella vita è titolare di un laboratorio odontotecnico dal 1990. Da sempre appassionato di cani, il suo primo cane è stato un setter irlandese. Sposato con Marianna Capurso, anche lei socia fondatrice di Pet levrieri, condivide con lei l’impegno antirancing e anticaccia in difesa dei levrieri. Accanto al presidente di Pet levrieri, ha partecipato alla prima conferenza mondiale sui greyhound in Florida nel 2016. Ha partecipato a molti corsi organizzati da Think Dog e Siua. Perle è stata la sua prima greyhound. Nella sua vita ora ci sono Peig e Inta, due lurcher, e Karim, greyhound salvato dal cinodromo di Macao, e Ricky, un pinscher, che è la mascotte di tutto il gruppo. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Membro del consiglio direttivo di Pet levrieri. Nella vita è una pasticciera. Dal 2014 a seguito dell’adozione di Rosie, una greyhound irlandese ha conosciuto la realtà dello sfruttamento dei levrieri. Da qui l’impegno in associazione. Coordina il gruppo facebook di Pet levrieri, gestisce il canale istituzionale Twitter, ed è membro del gruppo adozioni. Condivide la vita con il compagno Stefano, socio e volontario di Pet levrieri, James greyhound salvato in Irlanda e Jasmine greyhound sopravvissuta al cinodromo di Macao, nel cuore portano Rosie e Mags greyhound salvate in Irlanda. Svolge i suoi incarichi in Pet levrieri in maniera totalmente gratuita.

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Socio fondatore di Pet levrieri, si è occupato in associazione, a titolo puramente gratuito, di trasporti, rapporti con le autorità veterinarie e della comunicazione esterna, curando numerosi articoli sulla situazione dei greyhound e dei galgo nel mondo. Ha partecipato a numerose manifestazioni antiracing in Irlanda e Gran Bretagna. Dal 2022 fa parte del Board di GREY2K USA Worldwide, la più importante organizzazione antiracing mondiale. 
Laureato in filosofia e in Psicologia della comunicazione, insegna filosofia e storia nella scuola superiore di secondo grado; per crescita personale si è formato e diplomato come educatore cinofilo presso la scuola SIUA. 
Appassionato di musica, in particolare rock e irlandese, dal 2008 condivide le sue giornate, insieme alla moglie Stefania Traini, con levrieri rescue e un “pizzico” di segugi. Perché nella varietà si fanno più esperienze.
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Membro del consiglio direttivo di Pet Levrieri.
Dopo il liceo linguistico inizia a lavorare in banca ma dopo la nascita della terza figlia decide di volersi dedicare esclusivamente alla sua numerosa famiglia.
Il suo primo cane è stato Otello, un mix labrador-alano, poi è arrivata Gina, un bovaro svizzero.
Viene a conoscenza dello sfruttamento dei levrieri per caso attraverso un articolo trovato in rete e nel novembre 2015 partecipa ad un arrivo di Galgo di Pet Levrieri. Christa, una galga ancora senza famiglia, si butta tra le sue braccia per farsi coccolare. Dieci giorni dopo andrà a prenderla presso la famiglia foster e la porterà a casa. Da questo incontro speciale nasce il suo impegno concreto all’interno dell’Associazione.
Fa parte del gruppo adozioni e si occupa prevalentemente delle richieste estere (Svizzera, Austria, Germania).
A settembre 2018 si reca, insieme a Stefania Traini, a Macau per fotografare e stilare i profili dei cani che verranno in Italia. Qui, incrocia lo sguardo di Tamoko, che decide di adottare appena sarà pronto per il volo che lo porterà a Milano.
Vive a Lugano, Svizzera, con il marito Andrea e i figli Giulia, Alyssa, Cecilia e Tommaso. Membri della numerosa famiglia, oltre a Tamoko, sono anche Harry e Bob, lurcher irlandesi e Paco un meticcio salvato dalle strade di Napoli.
Ama trascorrere le giornate tra montagne e boschi oppure con un bel libro in mano.
Svolge i suoi incarichi in Pet Levrieri in maniera totalmente gratuita.
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